Generazione Z, i cosiddetti nativi digitali. Con questo termine si fa riferimento a tutti coloro che sono nati tra il 1997 e il 2012, persone giovani, giovanissime, persone che proprio perché operano sul digitale praticamente da quando sono nati sono anche a rischio cyberbullismo e odio. È una generazione che ha molti altri problemi però da affrontare.

I giovani vorrebbero infatti vivere in un mondo che riconosce e rispetta i diritti di tutti, anche delle minoranze, anche della comunità LGBT, anche di coloro che scelgono di vivere in un modo diverso rispetto a quello di tutti gli altri. Vorrebbero vivere in un mondo che è per loro del tutto sano e che li aiuta a provare amore, gioia, felicità. Vorrebbero tutto questo, ma purtroppo c’è ancora molto da fare per poter arrivare a tale obiettivo.

Cambiare il mondo non è semplice, ma ci sono persone che con la loro arte riescono a veicolare importanti messaggi. Tra queste persone, è senza dubbio doveroso ricordare la cantante Karin Ann che cerca con i suoi brani infatti di sensibilizzare verso i temi a cui abbiamo appena accennato. Vuole sensibilizzare tutti ovviamente, ma il suo target di riferimento è proprio la Generazione Z. È una sorta di portavoce per questa generazione, come il New York Times stesso l’ha definita in più di un’occasione.

L’odio sui social, è questo l’argomento del nuovo singolo di Karin Ann

L’odio sui social è l’argomento del nuovo singolo di Karin Ann, in arrivo il 25 febbraio 2022 su tutti i digital store. Il singolo ha come titolo “Looking at porn”, un brano irriverente e forte, ma allo stesso tempo leggero e ricco di satira. Karin vuole fare satira sul fenomeno dell’odio online, ormai dilagante, in modo da metterlo in ridicolo, in modo da sminuirlo. Se perde di valore, ecco che chi viene colpito dall’odio può continuare a camminare a testa alta nel mondo. La risposta che Karin insomma riesce a dare ai suoi haters è divertente, con la speranza che questo atteggiamento possa essere di ispirazione per tutti i giovani che si trovano a vivere una situazione simile.

Ad aiutare Karin nella realizzazione di questo brano, il produttore e paroliere Matt Schwartz. Matt a detta di Karin ha una visione davvero molto simile alla sua, proprio per questo motivo sono riusciti a collaborare insieme in modo tanto eccellente. Inoltre è una persona che conosce alla perfezione l’industria musicale. Senza dimenticare che ha una grande creatività e che riesce a far sì che i diversi lati creativi di un’artista possano venire fuori al meglio.

Eccezionale anche il video del nuovo singolo, diretto da Simone Peluso, un video che segue alla perfezione il mood della canzone e che ammalia con le sue diverse sfaccettature. La personalità di Karin grazie a questo video si fa sentire in modo importante, con tutta la sua forza.

Una storia di grandi successi

Karin ha solo 19 anni. È di origine slovacca. È arrivata alla celebrità grazie alla vittoria per la sezione “Scoperta dell’anno” dello Zebrik Awards e del Munich Music Video Awards per il brano Babyboy. Le sue canzoni sono passate alla radio in Germania e in tutta l’Europa dell’Est, nonché sulla televisione nazionale polacca. Queste sono zone dove spesso alcuni temi di attualità sono passati sotto silenzio, tra cui le tematiche relative alla comunità LGBT di cui Karin fa parte. Karin è apparsa sul Billboard a Times Square in quel di New York City. Il suo nome è stato citato da molte testate giornalistiche di grande fama. Karin è stata testimonial per l’Equal Music Program, selezionata direttamente da Spotify.

Si tratta insomma di un personaggio di grande rilevanza oggi come oggi, che con il singolo uscito a dicembre dal titolo “We’re friends, right?” Ha già raggiunto la soglia degli 800mila streams. Si tratta di una cantante da tenere senza alcun dubbio d’occhio. Farà di sicuro parlare di sé e anche i suoi prossimi brani saranno sicuramente un immenso successo.