La chirurgia plastica ricostruttiva è quella particolare branca della chirurgia estetica che si occupa non soltanto di ossequiare la bellezza, ma soprattutto di riportare la parte del corpo interessata ad una condizione di perfetta funzionalità.
Si tratta di un insieme di pratiche che ha raggiunto il grande pubblico soltanto di recente, e che è riuscito a trasformarsi in una delle tipologie di interventi più richiesti in pochissimo tempo. Una situazione esplosiva, foriera di quel genere di problemi di cui, purtroppo, continuiamo a leggere ogni giorno sui giornali.
Sono infatti tanti i chirurghi che, spinti da profitti potenzialmente facili, cominciano a spacciarsi per esperti di chirurgia plastica ricostruttiva, spesso attirando clienti con forti sconti che, più che rendere felice chi si sta per sottoporre all’intervento, dovrebbero essere il primo campanello d’allarme.
Mai affidarsi al primo che capita e mai mettere davanti alla salute la possibilità di risparmiare qualche centinaia di euro, che poi pagheremo con gli interessi di risultati catastrofici. Si parla infatti, e lo ricordiamo, di chirurgia ricostruttiva, che ha come principale obiettivo quello di andare a sistemare una condizione che pregiudica la funzionalità di una parte del nostro corpo, e un intervento sbagliato non solo non ci riporterà alla normalità, ma andrà a peggiorare la possibilità di recuperare con interventi successivi il danno subito.
Si tratta, in parole povere, di interventi che hanno come problematica principale quella dell’estrema delicatezza delle aree sulle quali si va ad intervenire. Il danno che potenzialmente si può subire dipende sì dall’inesperienza del chirurgo, ma anche dalla zona in particolare. In alcuni casi, e tra questi citiamo le blefaroplastiche funzionali come esempio principe, i danni ai nervi potrebbero essere permanenti, e pregiudicare per sempre la possibilità di andare a intervenire di nuovo, questa volta con l’aiuto di un chirurgo che non è il primo che capita.
Quindi doppia attenzione, perché non siamo davanti ad un banale filling che verrà comunque riassorbito. Si tratta nello specifico di operazioni di delicatezza estrema, che richiedono le sapienti mani del chirurgo per ottenere il risultato che ci eravamo prefissati.
Il risparmio? Meglio riservarlo a qualcos’altro. Qualcosa che sia meno fondamentale e meno… irrecuperabile. Mettersi nelle mani del primo che capita – come ci spiega il Dott. D’Antonio – vuol dire giocare con una pistola carica sul nostro volto, pistola che ci siamo puntati addosso per non aver preso seriamente in considerazione la possibilità di scegliere il chirurgo giusto, e non quello più economico.