La filosofia è l’arte di pensare criticamente. Molto spesso però, essa viene relegata sin dai tempi delle scuole superiori fra quelle materie “inutili” che non sono davvero in grado di garantire ai ragazzi un futuro nel mondo del lavoro. In realtà però, non è così. 

Sin dai tempi antichi, l’uomo ha manifestato la necessità di confrontarsi con domande che vanno al di là delle semplici faccende quotidiane (ma che in realtà sono anche sempre presenti nelle piccole cose). 

Ecco che quindi che secolo dopo secolo, diversi autori hanno cercato di rispondere a quesiti come “cos’è il bene?” oppure “cos’è la libertà” o ancora “esiste Dio?”. A parte il celeberrimo filosofo greco Socrate poi, molti di loro hanno scelto di riportare le proprie riflessioni su carta, scrivendo quelli che oggi conosciamo come grandi classici della filosofia. E anche se i filosofi passano, fortunatamente i libri di filosofia restano. Scopriamo insieme i tre titoli che più di tutti hanno fatto la storia di questa disciplina.

Filosofia classica – “La Repubblica” di Platone

Questo libro è l’opera magna del filosofo greco più famoso di tutti i tempi. Nella sua “Repubblica”, Platone tratta temi centrali per l’umanità di ieri e di oggi, come per esempio l’etica, l’estetica, l’antropologia, la politica. Perno centrale del volume è la descrizione del cosiddetto “Stato ideale”, un’ente pensato da Platone nei minimi dettagli e che, a suo dire, sarebbe in grado di mettere il bene al di sopra di ogni cosa, tutelando quelli che secondo Platone sono i cittadini. Appartiene poi al libro VII di questo dialogo anche il noto ed interessantissimo “mito della caverna” Platoniano.

L’illuminismo – il “Candido” di Voltaire

Con questo volumetto (decisamente più breve della Repubblica di Platone) François-Marie Arouet, anche conosciuto come Voltaire, ribalta con acuta ironia quelle che furono le teorie ottimistiche delineate da un altro grande filosofo, Gottfried Wilhelm von Leibniz. Quest’ultimo, nella sua Teodicea, aveva spiegato perché quello in cui viviamo sarebbe “Il migliore dei mondi possibili”. Obiettivo di Voltaire nel suo “Candido o Dell’ottimismo” è spiegare a Leibniz perché i suoi assunti siano errati. L’evento principale intorno al quale ruota tutta la vicenda è il celebre e disastroso terremoto di Lisbona del 1755.

Il Novecento – “Sorvegliare e punire ” M. Foucault

Dopo al Settecento, è indubbiamente il Novecento il secolo in cui la filosofia ha dovuto affrontare le questioni più amare della storia dell’umanità. In linea con la critica dei sistemi politici dominanti e l’analisi di quelli che possono tramutarsi in dittature ad insaputa dei cittadini, Michel Foucault si propone di spiegare a fondo il meccanismo di punizione della società moderna, reso concreto dalla costruzione delle prigioni totali o Panopticon. Grazie a questo libro, il lettore può acquisire nuovi punti di vista su cosa sia realmente la libertà e cosa invece, la prigionia.

Conclusioni

Pensare con la propria testa non è un’abilità innata che ogni umano possiede per dono. L’analisi approfondita dei fatti e delle ingiustizie del mondo passa prima di tutto dalla costruzione di una solida cultura, dal confronto tra idee ed opinioni contrastanti.

La filosofia, una disciplina basata sul dialogo, ci insegna proprio questo. Il lascito degli autori sopra riportati e di molti altri fornisce alle generazioni contemporanee e future una solida base per pensare (e costruire) un mondo migliore.