C’è un’attenzione sempre crescente al fatto che, nel mondo del lavoro, le donne, soprattutto se in posizioni di responsabilità, subiscono uno stress maggiore rispetto ai colleghi maschi.
Questo tema è stato riportato e discusso da un certo numero di relatori della conferenza Simmons Leadership tenutasi circa un mese fa a Boston. Tale evento ha come obiettivo la promozione delle donne in posizioni di leadership ed ha sottolineato come, nonostante gli apparenti progressi in termini di parità e pari opportunità, le donne non ne escono bene.
Tra l’altro, questa impressione si rivela realtà se si guardano i risultati di un sondaggio condotto annualmente negli USA dalla American Psychological Association. Le donne riportano un livello di stress più elevato sul lavoro, sostengono che il divario tra i sessi si è ulteriormente ampliato nell’ultimo anno e, in generale, le signore si sentono più nervose, ansiose fino ad arrivare ad una leggera depressione che si manifesta in scoppi di pianto improvvisi.
Cosa c’è all’origine di tutto ciò e come giungere a ritrovare la serenità?
Secondo Errica Moustaki, executive coach della società londinese Carriers in Depth, una delle spiegazioni potrebbe risiedere nel fatto che le donne sono, da sempre, abituate ad esprimere i propri sentimenti, che dalla sfera psicologica passano a quella comportamentale con manifestazioni diverse da individuo ad individuo. Gli uomini, al contrario, trattengono le proprie emozioni ed, infatti, sono più soggetti ad infarti o ictus.
D’altro canto, Moustaki sottolinea che molte sue clienti in posizione chiave all’interno delle organizzazioni aziendali, vivono situazioni molto stressanti perché sperimentano quotidianamente la sfiducia dei colleghi maschi. Le donne, insomma, si sentono in dovere di dare continuamente prova di sé nel luogo di lavoro. E questo può essere sfibrante.
Anne Devereux-Mills, chief strategy officer di Lantern, una start-up che nella Silicon Valley offre un supporto online attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, afferma che le donne si sono assunte maggiori responsabilità sul posto di lavoro, pur mantenendo le loro responsabilità a casa. Inoltre, le donne devono affrontare una sfida: come essere diverse dagli uomini, ricoprendo le medesime cariche?
Devereux-Mills dice che, nei momenti cruciali, come ad esempio quando una società decide di ridurre il personale, gli uomini hanno fatto gruppo col “capo” in attività extra-lavorative, mentre le donne sono a casa a badare ai bambini e, quantomeno, a coordinare le numerose attività casalinghe.
Sembra, infine, che le donne siano più inclini allo stress per motivi biologici: le ghiandole surrenali (che controllano la risposta allo stress) femminili sono più sensibili rispetto a quelle maschili. Altri ormoni, poi, sembrano rendere le donne più ansiose e preoccupate.
Cosa fare per contrastare tutto ciò? Esercizio fisico quotidiano, meditazione, un po’ di tempo tutto per sé, liberarsi dei sensi di colpa che ci costringono ad esserci sempre attraverso un’efficace terapia comportamentale. Le donne, secondo Moustaki, devono pensare a situazioni positive del loro passato, dove sono state leader di successo (che vuol dire anche con gioia) e collegarsi ad esse, creando nella mente un’associazione positiva lavoro-leadership che le salvi dallo stress!
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